U.S.A.  NATI IL 4 LUGLIO Tra Baby Boomers & GenZ

23 aprile 1968: gli studenti occupano la Columbia University contro la guerra del Vietnam

 Noi eravamo attenti a ciò che accadeva, era il 1975: era il tempo di Hair,  la commedia musicale che esaltava l’anti militarismo della guerra del Vietnam; poco dopo Bruce Springnsteen  avrebbe ricavato l’inno  delle nuove generazioni americane morte in battaglia ” Born in U.S.A.”; il film “il Cacciatore” di Cimino con Maryl  Streep e Robert De Niro ha poi rappresentato l’apice della rappresentazione artistica di quella guerra: ancora dopo tanti altri grandi attori, registi, scrittori  e cantanti  si  sono  succeduti nell’esaltare i danni provocati a quella generazione dalla guerra in Vietnam. Nel 1973 con i patti di Parigi la guerra si conclude.  

Oggi dopo  50 anni si rivedono ancora ragazzi compiere le stesse azioni di protesta dei loro padri:  università assediate,  strade colme di giovani che si ribellano alla battaglia di Gaza, oggetto: Israele  contro  Hazbola libanesi ed Hamas Palestinesi. Quello che mi sorprende e che le generazioni che hanno vissuto gli anni della guerra del Vietnam ovvero i “baby boomers” non abbiano avuto modo di spiegare con calma e competenza qualcosa di fondamentale importanza che loro conoscono ma che le nuove generazioni ignorano:  cosa? Cosa è successo dopo la guerra del Vietnam quando gli U.S.A. hanno abbandonato il sud est asiatico?

La generazione Z, nati tra il 1995 ed 2010, oggi per strada, tornano ad occupare università e piazze, chiedono giustizia per i popoli che stanno subendo la guerra, ma chi doveva gestire la loro formazione culturale, e quindi storica, si è  guardato  bene dal farlo: cosa è stato di quelle zona del sud est asiatico il giorno dopo il ritiro delle truppe americane dal Vietnam? Altra domanda di oggi: cosa sarà di Israele e se volete dell’Ucraina, il giorno dopo il ritiro delle truppe israeliane da Gaza, o ucraine dal sud dell’Ucraina senza una chiara vittoria delle truppe ebree o ucraine sul campo? La storia non fa sconti. I vietcong  subito dopo la sconfitta e cacciata delle truppe americane  unificano il Vietnam,  il sud filo americano al nord filo russo;  decidono di fuggire dalla loro patria circa un milione di persone, chi resta, abitante del sud,  deve ricevere un rieducazione in campi di concentramento, tutte le attività private vengono sequestrate ed affidate alla gestione statale. La Russia finanzia e supporta la riorganizzazione del Vietnam comunista. Contemporaneamente in  Cambogia  i Khmer Rossi, visto l’abbandono degli U.S.A. del campo di guerra orientale, prendono il potere applicano un efferata politica di rieducazione comunista delle masse,  prenderà il nome di “Genocidio Cambogiano” alla fine si conteranno tra 1.500.000 e 2.000.000 di vittime, i vietnamiti approfitteranno poi dell’isolamento internazionale  dei  nuovi governanti della Cambogia per invadere quelle terre e sconfiggere i Khmer Rossi. La Cambogia sconfitta si affida al sistema comunista Vietnamita sotto lo sguardo vigile della Russia.

Chi voleva la fine della guerra nel Vietnam negli anni 60 e 70, voleva  milioni di morti e la devastazione di intere generazioni vietnamite e cambogiane? Oggi i filo palestinesi americani ed europei, sono  anche filo  iraniani e filo russi? Riflettiamo! L’abbandono degli U.S.A. del conflitto civile siriano ha causato, da report di stampa, la fuga dalla loro nazione di circa 10 milioni di persone ed un numero sconosciuto di morti ma di certo superiore al milione. Immaginate la vittoria di  Hezbollah libanesi e Hamas palestinesi (filo russo-Iraniani) contro gli ebrei, Israele dovrebbe sparire, un “Exdus” al contrario dalla Giudea di 10 milioni di persone.  E la Russia vincitrice della guerra di Crimea  per la resa degli ucraini?  Significherebbe la totale destabilizzazione politica di tutta l’area balcanica, scandinava e slava.  Noi che abbiamo vissuto  e conosciamo i fatti abbiamo il dovere di testimoniare la storia e la verità.  E’ questa  l’unica verità.

Franco Vitale

scritto di mia mano