La #Russia il secondo moschettiere del re l’arte dell’autogol geopolitico

La Russia il secondo moschettiere del re

 l’arte dell’autogol geopolitico

C’è un vecchio detto: “Se vuoi colpire il nemico, assicurati di non spararti prima su un piede.” Ma la Russia di Putin sembra aver preso questa massima alla lettera… e ha deciso di mirare direttamente alle ginocchia.

Dal 24 febbraio 2022, quando Mosca ha deciso di invadere l’Ucraina con la convinzione di sfilarsi Kyiv in pochi giorni, la realtà ha raccontato una storia molto diversa. Oltre ai danni incalcolabili inflitti all’Ucraina, il Cremlino ha creato un disastro dentro casa propria. Vediamo i numeri.

Un massacro senza precedenti

Secondo le stime occidentali aggiornate al 2024, la Russia ha perso tra 350.000 e 400.000 soldati tra morti e feriti. Se volessimo fare un paragone, è come se fosse sparita mezza città di Napoli. E tutto questo per conquistare (e spesso perdere di nuovo) qualche chilometro di territorio. Il ricambio forzato delle truppe ha portato il Cremlino a rastrellare carcerati e studenti, rendendo l’esercito russo un mix esplosivo tra un gulag e una leva obbligatoria.

L’economia? Un bagno di sangue

La Russia faceva affari d’oro con l’Europa vendendo gas e petrolio. Nel 2021, prima della guerra, il 45% del gas russo andava all’UE. Poi, con le sanzioni e la decisione europea di trovare alternative, questo flusso si è quasi azzerato. Il mancato incasso? Circa 100 miliardi di dollari all’anno solo dalle vendite energetiche.

Mosca ha provato a rimpiazzare i clienti europei con India e Cina, ma a prezzi scontatissimi. Il petrolio russo ora si vende con sconti tra i 20 e i 30 dollari al barile rispetto ai prezzi di mercato. Un vero affare… per gli acquirenti!

Nel frattempo, le spese militari sono esplose: nel 2023, la Russia ha stanziato 109 miliardi di dollari per la difesa, il doppio rispetto al 2021. Eppure, le sue industrie arrancano per la mancanza di componenti occidentali, dai microchip ai cuscinetti a sfera (sì, pure quelli!).

L’isolamento perfetto

La Russia è diventata un gigante isolato, economicamente dipendente da pochi partner e con un esercito dissanguato. Putin voleva più sicurezza? Ha ottenuto una NATO più forte, con Finlandia e Svezia dentro. Voleva più prestigio? Ora dipende dalla Cina come un vassallo.

In sintesi, la Russia ha dimostrato che c’è un solo nemico che può davvero distruggerla: se stessa.

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Traduzione: senza le forniture di gas all’Europa e senza l’abolizione delle sanzioni, siamo al fallimento.

 

Be continued