ATREJU VS REPUBBLICA VotaAntonio & la Costruzione del Nemico

Poveri noi che confusione! I “ragazzotti” di Atreju seduti al computer sono incredibili, hanno fantasia, hanno voglia di farsi notare, sono capaci con pochi click di creare immagini persuasive; sotto campagna elettorale lo slogan “scrivi Giorgia” appare in ogni   messaggio social. La rete che  ospita i post  sono il parco giochi dei “giovani leoni” da tastiera di Atreju, in coro promuovono la campagna alle elezioni europee del Primo Ministro.

Osservando con cura ed attenzione mediatica i post pubblicati dai nostri “ragazzotti” vengono a galla tutti i difetti di una comunicazione in rete  che sbaglia il bersaglio. Ad onor del vero,  con rifermento alla diatriba social tra Atreju e  Repubblica, anche i giornalisti del quotidiano  hanno commesso gravi errori di comunicazione in rete.

Parliamone: Atreju e “l’odio in rete” altrimenti detto hate speech, l’incitamento all’odio per fini politici è un fenomeno sempre esistito; spesso chi diffama, insulta e discrimina online ha la percezione che il web sia una zona franca, dove si può scrivere qualsiasi cosa.  L’odio in rete può manifestarsi come fenomeno legato al singolo oppure come nel caso di Aterju,  può essere collegato all’azione di gruppi che dirigono delle vere proprie campagne contro un bersaglio specifico per conto o su mandato di qualcuno. Nel caso in questione sostenere la campagna alle europee del Primo Ministro, in “odio” contro  Repubblica, la 7  ed i  giornalisti dei due gruppi editoriali, ma non hanno migliore sorte la segretaria del P.D. e gli editori stessi di Repubblica.

Lo scopo dell’azione: si individua facilmente la,  “botta d’odio” giova a farsi riconoscere  dai propri seguaci,  con lo spot dicono: “la pensiamo come voi, ecco chi sono i nemici”.  Allo scopo  usano una scrittura simile al parlato, ed il parlato rabbioso deve essere immediatamente riconoscibile dal lettore-simpatizzante: parole banali, immagini semplici. 

L’errore: i “ragazzotti” di Atrju attraverso gli spot su Facebook e Tweeter perseguono, a vantaggio dei loro mandanti, una ricerca intenzionale del consenso  mediante frasi di incitamento  all’odio.

Dicevamo l’errore? Bisogna saper scegliere il nemico, il nemico per citare Umberto Eco “va costruito”. Per i “ragazzotti” puntare i giornalisti ad personam è un errore  eclatante, significa per i loro “mandati” non avere più la possibilità di recuperare un rapporto lineare e corretto con le persone colpite, significa inimicarsi una categoria più simile ad una casta che a un  gruppo qualunque di lavoratori. I giornalisti come gli intellettuali vivono la presunzione delle loro idee. I giornali stampati prima, e quelli online dopo,  generano idee e consenso, l’opinione pubblica viene plasmata e indirizzata. Voi “ragazzotti” non avete saputo leggere la vostra stessa realtà:cosa fanno i vostri grandi capi per garantire una sana informazione imparziale e destrorsa? Angelucci ha comprato tutti i giornali in vendita compresi i giornalisti;  oggi cerca  di comprare un‘agenzia di stampa per avere l’anteprima e la costruzione delle notizie; stringono patti di ferro con Meidiaset (eredi Berlusconi); se volete parliamo poi di RAI dove i vertici ai posti di comando sono perfettamente allineati al “pensiero unico di destra”. Ora cari “ragazzotti” avete capito l’errore colossale che avete commesso, state mettendo contro i vostri “mandanti” un gruppo dei più noti  giornalisti italiani. Il loro peccato é non essere ancora  in linea con i vostri “capi”, ora avete trasformato i vostri nemici in paladini dell’opposizione  nazionale e referenti internazionali di tutti i vostri avversari sparsi per il mondo; BISOGNA SAPER COSTRURE IL NEMICO………

Definito l’errore strategico della comunicazione digitale via Facebook e Tweeter dei “ragazzotti” di Atreju, vediamo l’errore strategico commesso da Repubblica. La modesta conoscenza delle tecniche di comunicazione dei “ragazzotti” di Atteju li convince che le “botte di odio” sono una chiara manifestazione di coinvolgimento di masse inerme di votanti dormienti, come svegliarle e convincerle a votare Lei? Ecco il  madornale errore di Repubblica, in termine tecnico si chiama effetto “bomba atomica” i “ragazzotti” con il post hanno un target minimo di loro affezionati visitatori, siete stati voi di Repubblica che avete fatto il lancio del loro post, avete rilanciato con quella risposta pubblicata sul vostro giornale online il loro messaggio rielaborato, andando a colpire una platea di lettori che ignorano Facebook, per non parlare poi della ripresa nazionale da parte della stampa allineata a destra contro di voi, e di tutti gli altri media, come notizia del giorno. Ecco che da un target di circa 15.500 follower su Facebook e 6000 seguaci su Tweeter di Atreju,  sono stati bersagliati  milioni di internauti italiani e mondiali.

La regola di internet  è semplice mai  “speech VS speech,  odio contro odio”  il significante dei vostri post è nullo, il lettore spettatore comprende solo l’incompatibilità tra le parti: siete solo avversari che litigano, si sentono le grida ma il motivo della contesa  è sconosciuto ai più. I “ragazzotti” di Atrjeu hanno apparentemente raggiunto il loro risultato migliore, non sanno che come recita il proverbio “ne uccide più la penna che la spada”   giornalisti ed intellettuali sono maestri nell’uso della penna non hanno bisogno di spade.