Due guerre? Certamente la prima inizia a febbraio del 2022 la Russia invade l’Ucraina, obiettivo? Lo svela il povero Berlusconi, grande amico del dittatore russo, arrivare di filata a Kiev rimuovere il Presidente democraticamente eletto e sostituirlo con “brave persone” fedeli al governo russo. Ma quella guerra fu persa! Le truppe russe via terra entrate in Ucraina da nord, furono annientate dagli elicotteri ucraini e dallo sbarramento delle truppe di terra. Stessa cattiva figura russa per la conquista delle piste d’aviazione alle porte di Kiev, dovevano assicurare i rifornimenti per le truppe di: mezzi, armi, carburante e vettovaglie. Senza truppe in marcia su Kiev e senza scalo per i rifornimenti, la prima guerra Russo-Ucraina per la Russa è persa, ma bisognava lasciare il segno, allora mano libera alla soldataglia russo-asiatica e di seguito: furti, stupri e violenze. Poi il ritiro definitivo dal centro-nord dell’Ucraina. Oltre alla sconfitta militare la Russia subisce altre sconfitte sul piano politico ed economico: Svezia e Finlandia dopo decenni di neutralità aderiscono alla NATO, portando le difese militari occidentali al confine nord della Russia a soli 200 chilometri da San Pietroburgo; L’Ucraina riceve lo status di futura ammissione al Parlamento Europeo. Le sanzioni economiche decise dall’Europa costano per la sola mancata fornitura di gas circa un miliardo di euro al mese, ammontano a circa 300 miliardi di dollari i contanti sequestrati alla banca centrale russa, e lo stesso importo sequestrato ai magnati russi che bivaccavano in Europa ed USA. Trascorrono i mesi, la guerra langue, dal fronte russo vengono rimossi un paio di generali a capo delle truppe e gli stessi mercenari al soldo della Wagner impegnati al fronte, non giovano più.
Cambia la strategia ed inizia la seconda guerra Russo-Ucraina. Questa volta la Russia utilizzerà la stessa strategia che gli ha dato la vittoria contro Napoleone e la Germania nazista: il “Generale Inverno” è sempre stato il grande alleato dei popoli della steppa. Il sud dell’Ucraina era il solo grande obiettivo militare della Russia, la Crimea già occupata del 2015, ora grazie alla conquista del Dombass ottiene una via di collegamento rapida al mar Nero e quindi al Mediterraneo; si annettono la più grande centrale nucleare d’Europa a Zaporizzaja; conquistate le acciaierie di Mariupol. La Russia si annette il venti percento del territorio Ucraino. La terre, ora russe, sono orami completamente devastate dai bombardamenti, il terreno minato; “terre maledette” dove i russi si sono appostati durante l’inverno ed attendere un nemico che in primavera arriverà. Le truppe ucraine troveranno il terreno minato, paesi e città rase al suolo ed ostacoli naturali ed artificiali di ogni natura posti ad impedire la riconquista dei territori. Gli ucraini ed i loro alleati dovranno decidere se affrontare una battaglia campale di posizione che può durare anche decenni, con intervalli di sei mesi tra il caldo estivo ed il lungo inverno gelato della steppe. Non ci vuole una preparazione militare per comprendere che è sempre l’attaccante che in situazioni del genere compie i maggiori sacrifici di uomini, mezzi ed economici; il difensore dentro le sue trincee attende il lavoro dei campi minati, dei cannoni e dei droni che bersagliano gli ucraini nel tentativo di avanzare alla riconquista del suolo nazionale. La seconda guerra Russo-Ucraina Mosca la vince con la sola conquista del sud dell’Ucraina, ma forse era il solo e unico obiettivo iniziale. E’ anche vero che dalla sconfitta della prima guerra, la Russia, ne esce letteralmente a pezzi, Putin ha perso l’alta considerazione che il suo popolo gli riconosceva, oltre alla stima degli amici politici internazionali: Cina ed Iran ora lo considerano solo per il basso costo di gas e petrolio che applica alle loro forniture e come gran compratore giornaliero di armi tradizionali. Il futuro della Russia fuori dall’Europa, nuovamente ostile all’occidente, non può che prosperare verso oriente dove i suoi due alleati hanno prospettive di sviluppo completamente differenti: l’Iran è ormai un regime traballante, il popolo persiano non tollera uno stato teocratico; la Cina ha aderito ad un sistema economico globale e non può rinunciare ai mercati occidentali. Ormai la Russia è un sistema politico fragile tra le vere potenze militari ed economiche che si contendono il dominio mondiale: da un lato USA e Parlamento Europeo dall’altro Cina con lo sguardo amico e neutrale dell’India. Tutte le altre nazioni, non allineate ai due blocchi, dovranno modificare le loro forme politiche nei prossimi anni o saranno destituite dai loro popoli.
Franco Vitale
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