Povero Navalny, morto di politica! Certamente è un modo poco praticato dalle nostre parti. Da noi si preferisce “vivere di politica” e per più tempo possibile. Navalny guidava l’opposizione all’attuale governo della Russia da lui definito corrotto e sanguinario. In realtà la lotta politica di Navalny era una battaglia già persa in partenza, la corruzione politica nei sistemi autocratici è inserita in modo organico nel contesto sociale, anzi la burocrazia statale si nutre di corruzione. Questo accade solo perché il sistema autoritario non può concepire filtri di controllo alla propria attività, al contrario dei sistemi democratici dove la divisione dei poteri è garanzia di controllo incrociato delle funzioni statali. Perché confermo che la battaglia contro il sistema autocratico in Russia condotta da Navalny era già persa in anticipo? La cultura dei sistemi russofoni fa sempre riferimento alla cultura “slafovile” ovvero a quel sistema culturale che pone la Russia al comando di tutte le genti di origine slava. Già nell’ottocento si sviluppo in Russia questo movimento filosofico che opponeva la cultura slava a quella occidentale, passando nei secoli attraverso il pensiero di centinaia di pensatori e politici, ultimo dei quali ai giorni nostri Dugin, noto per il recente attentato in cui la figlia Daria è rimasta uccisa. Tutti i tentativi noti alla storia di portare fuori da questo letargo culturale le terre russe è andato fallito: Pietro il Grande nel 600 portò, per un anno, la sua corte in giro per le corti europee ( la Grande Ambasciata) nel tentativo di studiare come si regnava in Francia, in Inghilterra o nella vicina Polonia, al ritorno ordinò a tutti i nobili di corte di tagliare le barbe lunghe ed incolte fino al quel momento simbolo di virilità e di potere, così che i nobili di corte potessero sembrare puliti ed in ordine come quelli francesi o inglesi; alla sua morte ai primi del 700 tutto tornò come prima. Per non parlare di Gorbaciov del suo tentativo di democratizzare non solo la Russia ma tutte le repubbliche sovietiche: finito miseramente con il colpo di stato che porta Elstin al potere e quindi Putin fino ad oggi. Perché il perdurare di questa cultura fino ai giorni nostri? La colpa del ritardo russo rispetto al resto d’Europa si attribuisce al “giogo bizantino” ovvero a quel carattere di “paralisi contemplativa di fronte alla perfezione” che la Russia avrebbe ereditato tramite la cultura greco-ortodossa. Il nucleo centrale del pensiero slavista è russocentrico, lo descrive in modo mirabile Dostojevskij nei suoi romanzi l’uomo russo è impregnato di spiritualità, questo lo rende superiore all’uomo europeo che è sempre descritto come immorale e doppio. Il popolo russo, in virtù di questa superiorità, ha il compito di liberare l’umanità dall’opprimente influsso dell’occidente a partire proprio dai popoli slavi”.
Non per caso le teste dell’aquila bicefala dello stemma russo guardano in direzioni opposte forse una ad occidente ed una ad oriente pur avendo un solo cuore. Il povero Navalny è rimasto ucciso dentro un labirinto dal quale prima di lui non è uscito vincitore nessuno, hanno tentato: uno Zar-Imperatore, un presidente dell’U.R.S.S. oggi l’oppositore politico. Una morte inutile? Sarà il popolo russo a decidere da quale lato guarda l’aquila del suo stemma.
Franco Vitale
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